Sommaria descrizione e primi approcci
Oltre a descrivere tecnicamente l’apparecchio, e nei prossimi paragrafi lo farò dettagliatamente, per me è importante far sapere quali sono stati i primi approcci ed il motivo te lo lascio immaginare.
Il cherub wmt-555c, sigla che in rete a volte trovi priva del trattino presente nel manuale, comprende un accordatore, un generatore di suoni e un metronomo a più ritmi in cui è possibile impostare anche il conteggio vocale, il tutto racchiuso in una scatolina piatta che sta comodamente in tasca che costa poco meno di sedici euro e che, display a parte, è facilmente gestibile anche da chi non vede.
Pur essendo così piccolo, dispone di un altoparlante dal suono chiaro e abbastanza potente e un largo display a due colori. Una volta inserite le batterie, non potendo leggere le sigle dei vari pulsanti, tanto per verificare se funzionava li ho premuti a caso ma non succedeva niente; poi si è acceso senza che sapessi come e perché. La solita e utile radiolina in onde medie messa vicino all’apparecchio in modo da essere disturbata da esso mi ha fatto capire con quale pulsante si accende, che per accenderlo e spegnerlo bisogna tenerlo premuto un po’ e che è acceso anche quando non emette nessun suono; in seguito capirò che anche gli altri pulsanti svolgono una funzione diversa a seconda di quanto a lungo vengono premuti.
Poi ho scaricato il pdf da
www.strumentimusicali.net
dove ho acquistato il wmt-55c ma il file è risultato inleggibile con gli screen reader per non vedenti e per tanto l’ho tradotto in testo tramite l’ocr di omnipage ma oltre ad essere solo in inglese si è acquisito male e quindi utilizzabile solo in parte.
Nota: solo quando ormai avevo quasi scoperto tutto come descritto in seguito ho pensato di fare l’ocr conveniente di jaws 2020 che usa una versione di omnipage più recente della mia; non so perché ma i primi due tentativi sono andati a vuoto mentre al terzo ha acquisito il pdf un po’ meglio ma non in modo sufficiente a farmi svolgere da solo il lavoro.
Per cercare una soluzione a quanto scritto sopra ho acquisito con lo scanner il foglietto d’istruzioni che si è acquisito meglio del pdf e mi ha sorpreso perché oltre all’inglese contiene anche l’italiano. L’ho acquisito più volte con parametri di scansione differenti perché essendoci le figure mi dava l’elenco dei pulsanti e le istruzioni in ordine sparso ma alla fine non ho trovato la soluzione ottimale ma piuttosto di niente…
Un’altra difficoltà è stata quella che il manuale, sia in inglese che in italiano, all’inizio elenca le parti dell’apparecchio con il loro nome mentre durante la descrizione delle funzioni mette solo il numero di esse, un numero che nell’elenco delle parti non si acquisisce o non c’è e così, ad esempio, trovi scritto: “premere 11” ma non sai questo 11 a che pulsante corrisponde. Inoltre, visto che i manuali fanno uso delle figure, ovviamente non mettono mai “premere il pulsante in basso a destra” e quindi chi non vede deve andare per tentativi e deduzioni.
Per cercare una soluzione migliore sono andato nel sito del costruttore
www.cherubtetchnology.com
dove ho scaricato il manuale in pdf anch’esso inleggibile con gli screen reader per non vedenti e addirittura protetto da password se lo si va ad acquisire con l’ocr e quindi alla fine mi sono arrangiato con ciò che avevo anche se forse sfruttando un vecchio bug del vecchissimo omnipage 12 sarebbe stato possibile ovviare al problema pasword.
Andando per esclusione, ho capito tutte le funzioni senza farmi aiutare da un vedente; qualche esempio: siccome non compro metronomi dagli anni ’90, non sapevo se la successione numerica del metronomo era quella di un tempo o se procedeva per numeri contigui. In passato, e forse anche ai nostri giorni in certi modelli, la scala metronomica partiva da 40 fermandosi a 208 e i numeri non erano contigui: ad esempio, da 40 a 60 si procedeva per due con 40, 42 eccetera; da 60 a 72 si procedeva per tre e così via. La frequenza di accordatura udibile col generatore di suoni va da 430 a 450 hz e l’ho portata al suo massimo ben distinguibile tramite un’ulteriore spostamento del menu circolare che la riporta a 430. Di lì a contare quante volte occorrono per andare al suo massimo il gioco è stato facile e una volta scoperto che i numeri erano contigui ho pensato che lo fossero anche nel metronomo ed era così. Per accertarmene ho fatto delle prove partendo dalla velocità più bassa per poi impostarla a dei tempi comuni che mi sembravano giusti e che ho controllato con il vecchio metronomo che fa fatica ad andare ma prima o poi si avvia.
ma alla fine avevo dei dubbi:
• Non ero sicuro che lo strumento fosse dritto così come me l’ero raffigurato;
• Nel percorrere la scala metronomica avanzavo sempre dei numeri e non capivo perché;
• mi sembrava strano che non avesse un minimo di piedistallo in modo che, alzandolo un po’ da un lato, il display fosse più comodamente visibile;
• non sapevo se il microfono era sotto la stessa griglia dello speaker o se fosse il forellino che sentivo in un punto;
• per la mancata descrizione del manuale non mi era chiara un’impostazione del metronomo.
Così mi sono fatto dare qualche occhiata scoprendo che alcune cose le avrei notate da solo se avessi aspettato un pochino come elencato di seguito:
• come dirigere l’apparecchio: inizialmente me l’ero raffigurato sbagliato. Dopo aver inserito le batterie pensavo che sul retro non vi fosse nient’altro da osservare. Di lì a qualche giorno e per caso ho notato una fessura da cui si poteva tirare fuori un ferro ricurvo che fa da piccolo piedistallo che ti fa capire com’è dritto il wmt-555c;
• Numerazione del metronomo: in più siti è scritto erroneamente che va da 30 a 230 bpm mentre nelle istruzioni giustamente è scritto che va da 30 a 250. Forse qualcuno ha scritto in rete il dato sbagliato e gli altri l’anno copiato oppure le caratteristiche del wmt-555c sono cambiate nel tempo; fatto sta che avevo dato per buono il dato scritto in internet con la conseguenza che i conti non mi tornavano. Tra l’altro in rete vi sono anche altri dati sbagliati.
accensione e descrizione delle parti
Tramite lo sportellino che trovi sul retro inserisci le batterie AAA (ministilo) in dotazione; dalla fessura posta sempre sul retro estrai il piedistallo in modo che appoggiandolo sai com’è dritto anche nel caso che tu non possa vedere le scritte.
Sul lato lungo superiore, un po’ zigrinato sulla destra, trovi la presa mono per cuffia e la rotellina che regola il volume. Quest’ultima ha una regolazione un po’ blanda in certi punti ma è un apparecchio economico…
Sulla faccia superiore del wmt-555c e in alto a destra trovi lo speaker mentre sotto c’è il microfono che sembra un led interno. Più a sinistra e in basso trovi il pulsante power/play che per accendere e spegnere l’apparecchio va premuto a lungo.
Nota 1: quando dico di premere a lungo intendo per un secondo o un secondo e mezzo circa. Premere brevemente significa rilasciare subito il pulsante.
Nota 2: i nomi dei pulsanti sono quelli del foglietto in italiano; sull’apparecchio ci sono simboli e nomi diversi.
Spegnendo l’apparecchio, tutte le impostazioni svolte vengono salvate e quando lo riaccendi lo trovi là dove l’hai lasciato, ad esempio nel metronomo alla velocità che avevi impostato. Ho notato che le impostazioni vengono mantenute anche lasciandolo senza batterie per molte ore e quindi per resettarlo occorre grosso modo una notte intera.
Se una volta acceso non riceve segnali per cinque minuti si spegne automaticamente (cosa che ho verificato).
A sinistra di power trovi una riga verticale con quattro tasti che dall’alto al basso sono:
1: mode switch: per commutare le varie modalità eccetera;
2 e 3: tasti parametri: per cambiare in più e in meno la frequenza di accordatura, le note del generatore di suoni e la velocità del metronomo;
4: ritmo/tuning: per cambiare ritmo e strumenti.
Più a sinistra c’è il display e sul bordo sinistro ci sono tre led per l’accordatura mentre Sul lato corto a destra c’è la presa per il pick-up in dotazione.
Accordatore e generatore di suoni
Queste due modalità sono strettamente legate tant’è che tutte le impostazioni vengono settate contemporaneamente in entrambe.
Per default, una volta acceso sei nella modalità accordatore settata con la frequenza di accordatura a 440 hz ma l’apparecchio produrrà quel suono solo se con il microfono o il pick-up in dotazione lo riceve da uno strumento musicale accordato con lo stesso diapason. Esempio: supponi d’avere una tastiera musicale con il la 4 accordato a 440 hz (spesso è così); suonando una nota, prima s’illumina il led verde centrale visto in precedenza sul bordo sinistro dell’apparecchio e poi si accende anche il generatore di suoni con quella nota. Se la frequenza di accordatura della tastiera è superiore si accende il led superiore mentre se è inferiore si accende l’ultimo in basso e per entrambe senza che il wmt- 55c produca suoni; i led sono rilevabili tramite led bip colori ma naturalmente chi non vede fa molto prima ad accendere il generatore di suoni e regolare lo strumento con quello. Naturalmente, se avessimo impostato la frequenza d’accordatura a 435, il led centrale si sarebbe illuminato quando nell’accordare lo strumento avessimo raggiunto i 435 hz del la 4 oppure la frequenza giusta di altre note rispetto al diapason impostato.
Risulta un po’ refrattario con certi timbri e note molto gravi o acute e qualche volta invece di fare la nota giusta la fa nell’ottava superiore ma si tratta di uno strumento economico con un piccolissimo microfono ed inoltre entrano in gioco le armoniche e i riverbveri della stanza, la distanza e il volume dello strumento e, nel caso di strumenti elettrici, la distorsione e la qualità degli altoparlanti. Da notare anche che nell’imitare certi strumenti a fiato o a corda le tastiere musicali emettono una frequenza un po’ tremolante proprio per imitare il soffio umano o il vibrato dell’esecutore e ciò fa sì che sia un po’ meno rilevabile.
Non essendo uno strumento professionale, se imposti il diapason a 441 mentre la tastiera musicale è settata a 440, lui suona ugualmente anche se ti accorgi che ci sono dei battimenti ma guarda che la differenza è davvero minima; battimenti che tra l’altro ho notato anche confrontando il la 4 a 440 hz con lo stesso la del vecchio metronomo il quale però non permette la regolazione della frequenza ma evidentemente un minimo di scarto c’è sempre ed infatti nel caso del cherub la precisione è dell’1%. mentre non conosco quella del vecchio metronomo
Mantenendo il default di 440, andando a provare con un pianoforte acustico che non viene accordato da tempo potresti non ricevere alcun suono o riceverlo solo con qualche nota; ciò succede perché l’accordatura del pianoforte si è abbassata, ad esempio da 440 a 437; tuttavia le note di un pianoforte non si scordano tutte allo stesso modo e quindi potresti avere una o più note accordate col diapason a 437, altre a 438 eccetera. Inoltre devi tener conto che le note più gravi di un pianoforte hanno una sola corda, quelle mediobasse ne hanno due mentre le medie e le acute ne hanno tre e che queste corde per ogni nota non si scordano omogeneamente e quindi producono dei battimenti con la conseguenza che l’accordatore non sa bene che frequenza sia.
A parte il filo ed il jack mono, il pick-up si presenta come una pinzettina/clips con una parte tondeggiante da applicare ad uno strumento musicale ma le istruzioni non dicono niente e non avendo altri strumenti l’ho provato con una chitarra acustica e funziona ma non so in quali casi è utile adoperarlo; se ne sai qualcosa metti un commento nel blog.
Restando nella modalità accordatore, con i tasti parametri aumenti o diminuisci la frequenza di accordatura da 430 a 450 e il suono della regolazione lo senti premendo brevemente power/play che accende il generatore di suoni; un’ulteriore breve pressione dello stesso tasto ferma il generatore.
Con il generatore di suoni acceso i tasti parametri non cambiano il diapason ma le note e per default sei nella modalità cromatica e quindi aumenti o diminuisci la nota di un semitono dal la 2 al la 6. Tuttavia il wmt-555c riceve e può riprodurre un intervallo più ampio di frequenze ed esattamente da 27,5 hz corrispondente al primo tasto di un pianoforte classico a 4186 hz che è la nota più acuta dello stesso pianoforte.
Con ritmo/tuning premuto brevemente si cambia la modalità delle note e lo strumento come segue:
c=cromatica, (default),
g=chitarra (guitar),
b=basso,
v=violino,
u=ukulele.
Premi una volta brevemente ritmo/tuning in modo da passare dalla modalità cromatica alla chitarra, premi brevemente play e poi i tasti parametri; le note che senti sono quelle prodotte da una chitarra suonata con corda libera, ossia senza che la mano sinistra prema le corde e ciò accade anche per gli altri strumenti che si possono selezionare.
Premendo brevemente mode/switch si abbassa l’accordatura di chitarra e basso di un semitono per un massimo di due semitoni (un tono).
Naturalmente per l’accordatura del basso servono le note gravi e spostandola di un tono arrivi ad usare i 27,5 hz. A causa delle caratteristiche del generatore ma soprattutto per il piccolo altoparlante, le note più gravi non sono ben definite e quindi ti conviene usare una buona cuffia oppure delle casse amplificate per strumenti musicali o quelle per pc con woofer (bastano le 2.1). Attenzione che se usi casse hi fi con volumi alti potresti danneggiarle.
A mio avviso, se hai un minimo d’orecchio musicale, per accordare uno strumento fai molto prima ad usare il generatore di suoni senza aspettare che l’accordatore riconosca la frequenza.
Metronomo
Per passare al metronomo accendi l’apparecchio e poi premi mode switch lungo e successivamente power/play corto per avviarlo; lo stesso tasto lo ferma. Premendo nuovamente mode switch lungo torni alla modalità accordatore/generatore di suoni.
I tasti parametri cambiano la velocità da 30 a 250 bpm (battiti al minuto) e lo puoi fare anche con il metronomo spento o tenendo premuto a lungo uno dei tasti parametri in modo da scorrere velocemente i numeri.
Premendo brevemente mode switch si cambiano i beat da 0 a 6, vedremo in seguito come si usano. Premendo brevemente ritmo/tuning si cambia ovviamente il ritmo in otto modi:
• semiminime,
• crome,
• terzine di crome,
• semicrome,
• due semicrome e una croma,
• una croma e due semicrome,
• croma col punto e semicroma,
• pausa di croma e croma.
Per default il metronomo parte con i beat a 4 e il ritmo in semiminime (quarti) ad una velocità non molto elevata che non so e che mi scoccia andare a controllare perché per resettarlo devo lasciarlo senza batterie almeno per mezza giornata! L’inglese non lo so ma in questo caso con il termine beat, battito, credo s’intendano i battiti di una battuta musicale o battito d’inizio battuta oppure battuta musicale. Fatto sta che il metronomo contrassegna l’inizio di ogni battuta con un suono percussivo più grave. Lasciando il beat a 4 ed immaginando d’essere in tempo quattro quarti, e quindi scandendolo contando da uno a quattro, per default sentirai: un battito con tono grave e tre con tono acuto, uno grave e tre acuti ed avanti così. Naturalmente possiamo utilizzare qualsiasi unità di misura come ad esempio gli ottavi. Imposta il beat a 3 in modo da sentire un battito grave d’inizio battuta e due acuti. Quei battiti li possiamo considerare quarti, e quindi battute di tre quarti, ma anche ottavi e quindi con battute in tre ottavi tenendo presente che per questi ultimi in genere va selezionata una velocità più elevata rispetto a quella che si adopera per i quarti ma se stai studiando un pezzo ovviamente prima lo suoni lentamente per poi portarlo gradualmente alla velocità necessaria. Capita la stessa cosa con il beat a 6 con il quale possiamo immaginare un tempo di sei quarti o il più comune sei ottavi. Mettendo il beat a 1 il metronomo farà tutti battiti gravi; impostandolo a 0 sentiremo tutti battiti acuti e decidiamo noi dove inizia la battuta.
Nel fare le prove scritte sopra senz’altro ti sarai accorto che spegnendo e riaccendendo il metronomo spesso inizialmente si sente un battito acuto al di fuori del tempo impostato.
Dopo essere tornato al default con il beat a 4 ed immaginando il solito tempo di quattro quarti, premi brevemente ritmo/tuning in modo da impostare il ritmo in crome. Sentirai due battiti per ogni quarto e, come al solito, l’inizio battuta sarà contrassegnato da un battito più grave; praticamente, visto che per fare quattro quarti ci vogliono otto crome, sentirai un battito grave e sette acuti e così via e per i beat e i ritmi rimanenti viene adottato lo stesso principio ossia quello di far sentire con tono più grave solo l’inizio della battuta musicale.
Il ritmo pausa di croma e croma ha richiesto un’attenzione particolare. Il manuale non elenca i ritmi disponibili che in rete ho trovato con nomi strani e incompleti. Comunque si vedono le figure musicali sul display e ciò basta a chi vede. Naturalmente i ritmi si sentono e se conosci un po’ la musica li sai classificare anche senza vedere il display; tuttavia non conoscendo le opzioni del metronomo quel ritmo non è immediatamente comprensibile. Per semplicità immagina il tempo di quattro quarti ed imposta il metronomo alla velocità di 60 bpm (vanno bene anche altri valori, questa è solo per fare l’esempio). Imposta il beat a 4 e poi metti il ritmo pausa di croma e croma. Sentirai tutti battiti acuti che apparentemente scandiscono i quarti alla velocità di 60 bpm; in realtà il metronomo ti sta facendo sentire la nota croma di ogni quarto. Infatti, pur avendo impostato il beat a 4, non può farti sentire l’inizio della battuta perché rappresentato da una pausa e continuerà a fare pausa anche per i quarti successivi battendo sulla nota croma di ogni quarto. Lo stesso effetto si ha con i beat 1, 2, 3, 5 e 6. Lasciando inalterata la velocità e mantenendo lo stesso ritmo, imposta il beat a 0. Qui i programmatori hanno fatto una scelta discutibile. Infatti sentirai due battiti per ogni quarto, e quindi delle crome; con il primo battito e nonostante la pausa il metronomo non si preoccupa di fare silenzio perché tanto il beat non è impostato e se ne frega; con il secondo battito si fa sentire come se dovesse contrassegnare la nota preceduta dalla pausa come quando i beat sono impostati da 1 a 6. Da notare che mantenendo inalterata la velocità ed il beat a 0 ma impostando il ritmo in crome ottieni lo stesso effetto sonoro e di qui i dubbi di chi esplora l’apparecchio per le prime volte senza vedere il display.
Premendo ritmo/tuning lungo si attiva il conteggio con voce umana; avviando il metronomo, oltre ai battiti sentirai i numeri; solo uno se il beat è impostato a 1, fino a due se impostato a 2 e così via fino a sei. Contrariamente a quanto avveniva in precedenza, con il conteggio vocale attivo l’inizio di ogni battuta viene contrassegnato da un suono acuto mentre per le altre opzioni dei ritmi si comporta come sopra.