Se stai cercando informazioni sui box per ssd nvme o sul modello in oggetto qui sei nel posto giusto. No, non sono un esperto, sono solo uno che ha fatto le prime prove con un box di questo tipo svolgendole però anche con vecchi computer e in varie situazioni che invece non trovi nelle recensioni spesso scritte con il fine di far acquistare su amazon, cosa che purtroppo sta avvenendo sempre più frequentemente come se tutti dovessimo comprare lì.
Questo tipo di box permette di utilizzare un ssd nvme tramite una porta usb ed è utile per avere un disco esterno assai veloce, necessario soprattutto per il trasferimento di grossi file, ed inoltre per tentare di recuperare dei dati da un ssd nvme contenente un sistema operativo che non si avvia più.
In generale
Al di là della marca, nell’acquistare un box con all’interno il connettore m.2, accertati che sia effettivamente adatto al tipo di ssd che vi dovrai inserire. Infatti, da quanto ho letto in rete, il connettore m.2 presente all’interno dei box per ssd nvme non è compatibile con gli ssd sata e viceversa anche se apparentemente adoperano lo stesso tipo di connettore; così vendono più box!
Su amazon non compro mai ed ho acquistato il modello in oggetto da:
www.drako.it
perché la descrizione e le varie recensioni presenti in siti diversi dicevano che lo si può utilizzare senza l’uso del cacciavite, vantaggio che come vedremo è molto relativo. Inoltre, tra quelli da me visionati, era quello dal prezzo maggiore e a me le cose economiche non sono mai piaciute ed ultimamente proprio non le sopporto; naturalmente non sempre giustifico il prezzo elevato ed infatti per ciò che fa questo box mi sembra troppo alto. Tuttavia per quanto possibile cerco di non acquistare inutili cianfrusaglie che poi non adoperiamo e restano lì a riempire inutilmente la casa o vengono gettate con danno per l’ambiente. Certo è che quando per il consumatore finale il prezzo è bassissimo significa che il costo di produzione è irrisorio con la conseguenza che il materiale adoperato è di scarsissima qualità.
Dopo circa due mesi dall’acquisto di rog strix arion, nello stesso sito ho trovato anche il box rog strix arion lite con prestazioni apparentemente identiche con un prezzo un po’ più basso ma tra i due modelli qualche differenza ci sarà.
cosa trovi Nella confezione
Oltre al box, nella confezione ci sono i seguenti accessori:
• R clip; è un anello in plastica non perfettamente rotondo munito di una strisciolina gommosa con del velcro la quale andrà fissata alla custodia. Spingendo verso l’interno una parte dell’anello di R clip, questo si apre in modo da formare una specie di gancio che si chiude a molla quando viene rilasciato e serve ad appendere il box da qualche parte;
• la custodia; è costituita da una cornice in gomma che andrà incastrata per tutto il perimetro del box di cui coprirà solo i bordi; va inserita in modo che il foro su di essa sia in corrispondenza della porta usb posta su uno dei lati corti ed inregolari del box e se lo si vuole utilizzare, prima d’inserirla è necessario fissare R clip che personalmente ho messo sul lato corto opposto alla usb;
• due cavi usb di cui uno con spina maschio-maschio di tipo C e l’altro con spina maschio tipo C da un lato e spina maschio di tipo A dall’altro;
• un estrattore di pin costituito da un piccolo oggetto appuntito incastrato su un cartoncino che inizialmente pensavo servisse solo all’imballo (vedi dettagli nel paragrafo seguente);
• una carta (che non ho visionato) e due libretti di cui uno con le solite pappardelle burocratiche sulla garanzia e l’altro con istruzioni in buona parte inutili ed incomplete anche se scritte in tante lingue.
caratteristiche ed inserimento dell’ssd
L’asus rog strix arion si presenta come una scatolina metallica rettangolare con un solo angolo quasi retto, un altro smussato e gli altri due smussati più all’interno, lunga quasi 13 cm, larga quasi 5 cm e con quasi 2 mc di spessore; sì, ho insistito con questo “quasi”, perché le dimensioni espresse in millimetri hanno tutte la virgola… mai che facciano un oggetto con dimensioni composte da numeri interi! Saranno proprio quei pochi millimetri a fare la differenza?
Appena preso in mano mi sono chiesto: come si apre? Poi nelle istruzioni ho notato l’estrattore di pin e mi sono chiesto: perché per usare un box bisogna togliere dei pin? Le istruzioni parlano di questo estrattore come un accessorio non coperto dalla garanzia guardandosi bene dal dire a cosa serve. A questo punto qualcuno dirà: ma cavolo, non lo immaginavi? Con il senno di poi sono tutti bravi, ma se non vedi le figure e se le istruzioni non dicono un fico secco e non hai mai fatto esperienza con certi oggetti e se l’hai dimenticato all’interno della confezione e quindi non sai di cosa stanno parlando… Quindi ho cercato in rete e finalmente ho trovato una recensione in cui si dice che il box si apre tramite un oggetto appuntito così come si fa con i telefonini quando si deve estrarre la sim. Pur avendo solo un vecchio cellulare in cui la sim si estrae in altro modo, siccome per fortuna non sono ancora del tutto scemo ho capito che per “estrattore di pin” le istruzioni intendono un oggetto appuntito da infilare in un determinato foro in modo da poter aprire il box. Beh, bastava scriverlo!
L’oggetto in dotazione per aprire il box è costituito da un piloncino rotondo e sottile con punta che non punge e una piccola impugnatura rotonda ma piatta.
Per fortuna ho l’abitudine di tenere la confezione degli oggetti fino a quando scade la garanzia perché in precedenza non avevo notato nessun oggetto appuntito che sono andato a recuperare da un cartoncino della confezione stessa.
Naturalmente per aprire il box puoi usare qualsiasi altra cosa appuntita compatibile con il foro, cosa che non sempre hai a disposizione e quindi non ha senso pubblicizzare un oggetto enfatizzandone la proprietà d’uso senza il cacciavite se poi devi avere un oggetto appuntito solo per aprirlo. Quindi mi sono messo a cercare il foro in cui infilare questo benedetto estrattore che in realtà non estrae un fico secco e che forse viene chiamato così a causa della traduzione automatica delle istruzioni dando quasi per scontato che sul bordo in cui si trova la usb ci fosse solo quella, mentre invece era proprio lì che avrei dovuto cercare con attenzione e se avessi passeggiato maggiormente con l’oggetto appuntito vicino alla porta sensaltro l’avrei trovato; sì, sensaltro, senza z e senza apostrofo come dice l’assessore Ciano Contin, prova a cercare Marco e Pippo in youtube. Al di là di Ciano Contin, personalmente faccio sempre gli errori più stupidi! Era tardi ed imprecando sono andato a dormire… un bel modo per darmi la buona notte!
Al mattino ho chiamato un amico per una commissione per la quale sarebbe venuto a casa mia e quindi gli ho anche chiesto di guardarmi questo animale di box, una delle rare volte in cui mi faccio guardare qualcosa. Mettendo la usb davanti alla tua pancia, il foro si trova a sinistra della porta e quando sai dove cercare è facilissimo trovarlo anche da non vedente; con l’oggetto appuntito basta passeggiare un attimo, ma proprio un attimo, vicino alla usb e sei a posto. Dopo averlo infilato premi leggermente in modo che il coperchio si apra, non serve usare l’oggetto appuntito per richiuderlo.
A questo punto metti il box con il lato lungo rivolto verso di te e il connettore m.2 a destra; da sinistra a destra, sul fondo ci sono quattro fori per i seguenti tipi di ssd nvme:
- 2280,
- 2260,
- 2242,
- 2230.
Per default la vite di fissaggio si trova nel foro per l’ssd 2280 ma ovviamente la puoi spostare in caso di necessità ed inoltre per montare l’ssd bisogna togliere la vite e la prima volta dovrai svitarla con un cacciavite a taglio; ma non dicevano che il cacciavite non serve? Contrariamente a quanto abbiamo visto per le schede madri, la vite è un tutt’uno nel senso che non c’è la vite e la madrevite in cui va inserita, hai solo una vite ed il foro sulla schedina del box. Tuttavia se la osservi attentamente vedrai che la testa zigrinata di essa ha una piccola gola in cui andrà incastrata la schedina e quindi procedi così: infila l’ssd nvme nel connettore m.2 come abbiamo visto in passato per la scheda madre di un pc e poi accosta l’altro lato corto della schedina alla gola della vite che andrà quasi automaticamente a cadere nel punto giusto per essere avvitata nel foro apropriato per il tipo di ssd in uso. Puoi avvitarla con due dita ma, soprattutto per chi ha mani grosse, vai molto meglio se adoperi il cacciavite stringendo poco in modo da poterla svitare con le mani in caso di necessità. Nel montare la schedina fai attenzione che vada effettivamente nella gola vista sopra perché se la metti sotto a tutta la testa della vite meccanicamente si avvita ugualmente ma non sarà possibile chiudere il box perché la vite resta troppo alta e non fa incastrare completamente il coperchio.
Prima di chiudere il box osserva l’interno del coperchio in alluminio: quello che le istruzioni chiamano cuscinetto termico da non togliere, è semplicemente pasta termica che speriamo non coli sull’etichetta dell’ssd a forza d’essere riscaldata. La pubblicità dice che questo box ha una buona dispersione del calore ma ho notato che un po’ si riscalda ed avendo provato solo un box per ssd nvme non so dirti se la dissipazione sia effettivamente buona. Comunque per chiudere il box basta appoggiare il coperchio su di esso incastrandolo in modo adeguato.
La porta esterna al box è una usb 3.2 gen 2 tipo C compatibile verso il basso come vedremo in seguito.
Puoi usare il box anche senza R clip e la custodia che proteggerebbe solo i bordi di una scatola metallica che ovviamente non è fragile, a meno di non buttarla dal quarto piano!
Il box fa uso dell’Illuminazione rgb aura sync che serve solo a giocare forse con lo scopo d’alzare il prezzo dell’oggetto. Collegando l’apparecchio ad un computer desktop, non appena accendi l’alimentatore il box s’illumina mostrando alternativamente e ciclicamente una luce di colore rosso, verde e blu, praticamente l’rgb, che per chi non vede è rilevabile tramite led bip colori; naturalmente appare la stessa illuminazione colorata quando il box viene collegato con il sistema operativo avviato. Dal sito asus è possibile scaricare un’inutile utility che non ho provato e che serve a modificare ed eventualmente sincronizzare l’illuminazione con altri dispositivi rog strix. Non sono contrario al gioco, anzi! Penso però che ci siano modi migliori per giocare rispetto a quello di guardare delle luci colorate fin che si fa il trasferimento dei dati.
Collegamento e compatibilità hardware e software
Le porte usb di tipo C sono più piccole rispetto a quelle di tipo A e la loro spina può essere infilata in entrambe i sensi.
Quella all’esterno del box è una spina usb femmina di tipo C e quindi userai il cavo maschio-maschio di tipo C quando hai a disposizione una porta di quel tipo, in tutti gli altri casi adopererai il cavo con spina maschio di tipo C dal lato del box e spina maschio di tipo A per il pc.
Non avendo a disposizione porte usb 3.2, al massimo ho provato il box con una usb 3.1 gen 2 di tipo C.
Chi acquista un ssd nvme ed un box per questo tipo di ssd di certo lo fa per adoperarli in computer recenti o comunque abbbastanza recenti; tuttavia, oltre che per una sana curiosità tecnica, è anche utile sapere fino a che punto puoi spingerti verso il basso con questi componenti perché se il 15 agosto non vai in ferie e ti metti a trafficare con vecchi computer e non hai a disposizione un hard disk per il backup… Le istruzioni dicono che il box è compatibile verso il basso fino alle usb 2.0 e che funziona con il mac, con cui non ho provato, e da windows 7 in poi ma le cose non stanno proprio così. A velocità assai ridotta, il box funziona anche con le usb 1.1 di un preistorico pentium III dove c’è xp e sempre con xp funziona già meglio con le usb 2.0 di un pentium IV. A parità di versione della porta usb, ad esempio 3.1 gen 1, forse la velocità di trasferimento varia anche dall’epoca in cui è stata costruita e dalla qualità della porta stessa.
Salvo quanto dirò in seguito, con windows 7 32 bit e windows 10 64 bit non ho riscontrato problemi ma da xp in poi è assai meglio se colleghi il box quando il sistema operativo è avviato perché in caso contrario a volte non si riesce ad accedere all’ssd anche se gli è stata assegnata una lettera di unità; a tale proposito ed indipendentemente dal fatto che il box sia stato collegato prima o dopo l’avvio del sistema operativo, nel preistorico pentium III devi attendere un pochino prima che la lettera venga assegnata ma guarda che in quel caso siamo proprio agli estremi e già con il pentium IV la cosa non avviene.
Naturalmente il sistema assegnerà una lettera di unità all’ssd solo se questo è stato partizionato e formattato in precedenza, cosa che non può essere avvenuta se hai inserito nel box un ssd nvme appena acquistato senza prepararlo all’uso. Partizionandolo con Diskpart di windows e successivamente formattandolo va tutto bene così come va tutto bene se adoperi Aomei partition assistant con il quale fai una o più partizioni formattate in un attimo. Invece mi sono trovato in difficoltà con Gestione disco di windows 10 ma siccome lo adopero assai poco potrei essere scivolato sulla classica buccia di banana e quindi t’invito a mettere un commento nel blog se sai come risolvere quanto segue.
Dopo aver collegato il box con l’ssd completamente “bianco”, ho aperto Gestione disco in cui, senza cliccare su Inizializza, appare la finestra per inizializzare l’ssd. Quindi l’ho selezionato con freccia giù e spostandomi con tab ho notato che per default il disco viene partizionato con l’mbr e l’ho lasciato così anche se sarebbe possibile preparare l’ssd in gpt e quindi ho cliccato su Ok. A questo punto bisognerebbe creare un nuovo volume semplice in modo che l’ssd venga formattato ma Gestione disco non mi dà l’opzione per farlo dandomi invece le opzioni per fare un volume spanning eccetera, tutte cose che al momento non mi servono e mi sono scocciato di provare.
Con la porta usb 3.1 gen 2 di tipo C ho un problema saltuario di trasferimento che si verifica in particolare quando il computer è appena acceso e che inizialmente pensavo dipendesse da windows 10, mentre per quanto spiegherò qui sotto questa volta windows 10 non ne ha colpa. Ho una sola porta di tipo C e penso sia un po’ difettosa ma non ne sono sicuro al cento per cento perché per esserlo dovrei fare altre prove per le quali mi serve altro materiale che al momento non ho e quindi se lo riterrò opportuno scriverò ulteriori informazioni in un prossimo articolo. Con le 3.1 di tipo A dello stesso pc non ho mai riscontrato il difetto mentre con il tipo C saltuariamente il trasferimento si blocca e in rari casi s’interrompe completamente mentre assai più spesso windows riesce a riprendere la copia dei file. Poi comincia a funzionare benissimo… A volte mi sembra sia il cavo ma al momento non ne ho un altro per fare la prova, ma sono più propenso per la porta difettosa che dovrei provare con altri dispositivi e altri cavi. Sono sicuro che windows 10 non c’entra perché lo stesso problema accade anche con freedos ed Image for dos con i quali a volte la porta funziona benissimo mentre in altri casi il trasferimento s’interrompe definitivamente. Nel sentire parlare di freedos e di Image for dos in relazione ad un box per ssd nvme forse a qualcuno verrà da ridere; tuttavia, oltre che per la solità e sana curiosità tecnica e per conoscere fino a che punto ci si può spingere verso il basso in caso di necessità, il fatto di poter provare il box con il dos dà modo d’escludere il malfunzionamento dei driver di windows. Ti pare poco?
Per le prove di trasferimento in windows, per chi non vede ma non adopera una barra braille in questi casi risulta comodo utilizzare NVDA che con i beep ascendenti durante la copia fa comprendere bene la velocità e l’andamento del trasferimento.
A meno di non usare software di terze parti per leggere e scrivere l’ntfs in dos, per provare il box con freedos l’ssd deve essere partizionato in fat32. Al contrario, per usare Image for dos non è strettamente necessario partizionare l’ssd in fat32 che può rimanere tranquilamente in ntfs perché il programma legge e scrive anche su quel tipo di file system. In un computer Image for dos vede il box e l’ssd come una periferica usb solo quando adopero le 2.0 mentre con le 3.0 l’ssd viene visto con l’opzione bios e cioè come se fosse un disco interno, opzione che posso e preferisco usare anche con le usb 2.0. Con le ultime versioni di Image for dos in quel computer non posso più adoperare l’opzione bios (diretto) perché si blocca; bios (diretto) serve sempre per comunicare con i dischi interni o comunque come se fossero interni. Nel computer un po’ più recente Image for dos non vede il box come periferica usb nemmeno se adopero le 2.0 mentre lo nota con tutti i tipi di porte se adopero l’opzione bios o bios (diretto).