Chi usa paypal sa che in caso di problemi con una transazione ci sono 180 giorni per poterli segnalare e di seguito trovi come fare. I motivi per cui chiedere il rimborso a paypal sono più di uno e vengono elencati nel sito stesso da cui dovrai sceglierne uno; a mio avviso quelli più importanti sono quando ordini uno o più prodotti e poi il sito sparisce oppure, come nel mio caso, quando ordini dei prodotti e poi non arrivano mai e il rivenditore non risponde alle mail e alle telefonate. Infine troverai una breve considerazione sul comportamento di Ri.si. electronic s.r.l. di via Trabucco a Palermo che si è inutilmente incasinato la vita.
Chiedere il rimborso a paypal
Lo si fa tramite il Centro risoluzioni di cui ho cercato la stringa tramite l’aiuto di paypal in modo d’avere il link diretto senza trafficare per tutto il sito per poterlo trovare; per usarlo procedi così:
1) vai al link
www.paypal.com/disputes
e dopo aver fatto il login come al solito e accettato i cookies clicca sul link Segnala un problema;
2) per default vengono visualizzate le operazioni svolte con paypal negli ultimi 90 giorni, attiva il pulsante radio sotto alla transazione che vuoi segnalare. Sotto c’è il numero della transazione selezionata, se è giusta clicca sul pulsante Continua;
3) di qui in poi la segnalazione è divisa in sei fasi e nella prima e dall’apposito elenco si sceglie il tipo di problema e io ho selezionato:
Non ho ricevuto l’articolo o il servizio
che fa passare immediatamente alla fase due. Non so come si comporta scegliendo una voce diversa, metti un commento nel blog se farai un’esperienza differente rispetto alla mia;
4) con la stessa transazione potresti avere acquistato più prodotti che ti vengono elencati in questa pagina ma non è detto che tu li debba selezionare tutti come invece ho fatto io con l’iphone e l’alimentatore. Per ogni prodotto trovi la casella di controllo con cui selezionarlo, il pulsante Tipo di articolo con cui dall’apposito menu ovviamente ne scegli il tipo, il pulsante Categoria in cui nel mio caso la telefonia non c’era e quindi ho scelto la voce Altro, ed infine il pulsante Quantità dove per default è già selezionato 1. Fai attenzione a non tralasciare la selezione di qualche pulsante, ad esempio la categoria, perché altrimenti non prosegue. Fatto il tutto per i prodotti che vuoi segnalare clicca sul pulsante Continua;
5) terza fase, tipo di problema per ogni prodotto: il pulsante Scegli il tipo di problema dà cinque possibilità e io ho scelto:
Non ho ricevuto l’articolo o ho rifiutato la consegna
perché più consono al mio caso. La quantità non è editabile. Fatta questa operazione per tutti i prodotti da segnalare si clicca sul pulsante Continua;
6) quarta fase, fornisci altri dettagli: per ogni prodotto chiede quando dovrebbe essere stato disponibile e, senza inserire le barre, nell’apposito campo si digita il mese, il giorno e l’anno che, magari con qualche giorno in più per non essere fiscali, si devono calcolare in base a quanto riportato nel sito di vendita, ad esempio quindici giorni lavorativi. Sempre sulla stessa pagina e per ogni prodotto si digita l’importo per il rimborso che non deve superare il totale della transazione. Nel mio caso, i prezzi dei due apparecchi li ho dovuti mettere senza le imposte perché in caso contrario non mi faceva proseguire anche se la somma totale non superava il totale della transazione; ci ho perso poco più di quattro euro ma pazienza e questa faccenda non mi è chiara. Si potrebbero aggiungere eventuali addebiti vari, spese di spedizioni eccetera ma non mi dà la casella in cui inserirli. Dà l’importo totale del rimborso e si clicca sul pulsante Continua;
7) quinta fase, chiede se hai contattato il venditore e con il pulsante radio gli si dice di sì o no a seconda dei casi. Sulla stessa pagina farebbe inserire la data del contatto ma siccome ho scritto e telefonato più volte l’ho lasciata in bianco notando che funziona ugualmente. Sempre sulla stessa pagina chiede le modalità di contatto e, se necessario, ne puoi attivare più di una tramite pulsanti radio, ad esempio telefono e mail. Ancora sulla stessa pagina chiede qual è stata la risposta del rivenditore e dopo aver selezionato il pulsante radio che non era disponibile ho cliccato sul solito Continua;
8) sesta fase, aggiungi documenti giustificativi: puoi inviare fino a 10 file con queste estensioni: jpg, gif, png, pdf, txt per un massimo di 50 mb. Se hai delle mail da inviare le dovrai convertire in txt senza riunirle in file zip perché altrimenti dà un errore. Clicca sul link Trascina o clicca per sfogliare, inserisci il primo file e ripeti l’operazione se ne hai degli altri. Successivamente trovi uno spazio in cui inserire altri dettagli per un totale di duemila caratteri che puoi prepararti in precedenza in modo da poterlo scaraventare, pardon, incollare nello spazio previsto. In questo messaggio ho fatto il riassunto della mia situazione dicendo che c’è stato un periodo in cui il sito non mi faceva entrare nel mio account, che i messaggi inviati ad una delle due caselle di posta tornano sempre indietro mentre con l’altra non ottengo risposta, che il cellulare richiede una password che ovviamente non ho e che al numero fisso non si ottiene risposta. Per terminare clicca sul pulsante Invia.
Appare il numero di pratica aperta di cui puoi vedere i dettagli ma visto che l’abbiamo appena fatta non è il caso e c’è anche il pulsante per dire a paypal come se la sta cavando a cui non ho partecipato. Arriva una mail per dirti che hanno contattato il rivenditore il quale ha dieci giorni per rispondere. Durante tale periodo e anche dopo puoi controllare lo stato della pratica andando nel Centro risoluzioni e se il rivenditore non risponde ma ti spetta comunque il rimborso, la pratica verrà chiusa a tuo favore esattamente dieci giorni dopo rispettando anche l’orario di apertura. Fermo restando che in certi casi ci può volere qualche giorno affinché il rimborso appaia nel tuo conto, io l’ho notato nella mia carta di credito il mattino seguente.
Il commerciante che si frega da solo
Quello che non scrivono nella pratica è il motivo per cui il commerciante si è comportato in un modo così assurdo e distruttivo per entrambe: io ci ho perso del tempo e mi sono dato del cretino non so quante volte per aver badato al risparmio che m’interessa anche poco, lui col suo comportamento si è fregato da solo. Lasciando perdere tutti i motivi etici e morali per i quali certe cose non si dovrebbero fare, per chi desidera fare il furbo la prima cosa da svolgere sarebbe quella di non farsi scoprire ed invece…
Il 24 aprile ho ordinato l’iphone e l’alimentatore che da qualche tempo Apple non include più nella confezione e io non ne avevo nemmeno uno che andasse bene. Non sono un patito del risparmio, ma se c’è e se ottenerlo non comporta particolari problemi, perché non usarlo? Ri.si. electronic s.r.l. dava l’iphone ad un prezzo decisamente vantaggioso, meno che sul tanto blasonato amazon! Il sito non era molto accessibile per chi non vede ma tutte le informazioni le avevo reperite nel sito ufficiale di Apple e per l’acquisto mi sono aggiustato in qualche modo. Però continuavo a chiedermi come facesse questo signore a dare l’iphone 14 per poco più di 700 euro e la mail di conferma dell’ordine mi ha fatto ulteriormente storcere il naso quando si legge di non mettere opinioni negative con l’intento di modificarle in un secondo momento se prima non arriva il prodotto perché le opinioni inserite non si possono modificare o cancellare. Come a dire: se noti che non ti arriva nulla, non precipitarti ad esprimere un giudizio negativo, aspetta, aspetta, aspetta ed ancora aspetta fino a quando te lo sei preso in quel posto! Ma poi non ci ho più badato anche perché personalmente non esprimo quasi mai le mie opinioni sull’acquisto di un prodotto perché tanto, vedi la storia con monclick, non puoi scrivere ciò che ti pare e se non posso dire ciò che voglio tanto vale che se le scrivano da soli!
Tenendo conto dei giorni lavorativi, l’iphone mi doveva arrivare intorno al 19 maggio ed invece… L’ordine continuava a risultare pagato ma fermo. Successivamente e per qualche giorno non riuscivo più ad accedere al mio account e mi dava un messaggio in inglese come se ci fosse un problema. Dopo qualche giorno l’account è ritornato con l’ordine sempre fermo lì. Scrivere a ri.si. electronic s.r.l. è peggio che scrivere al tuo cane il quale forse almeno qualche bau bau ti risponde! Da notare che un commerciante che vuole fare il furbo e ci tiene a non farsi scoprire, magari una bugia insulsa te la scrive tanto per cercare di mantenerti buono ed invece… Ed hai mai visto un cellulare in cui ti viene chiesta la password? Al numero fisso c’era sempre il risponditore automatico: a volte diceva che tutti gli operatori erano occupati, ma figurati! In altri casi diceva di attendere ma non rispondevano mai ed era lo stesso messaggio che si otteneva la sera sul tardi quando i negozi sono chiusi, lascio a te ogni conclusione.
Siccome quando non mi arrabbio come una peste sono tanto buono, ho cercato d’andare incontro a questo commerciante pensando che magari uno ha un sito di vendita ma poi fa un incidente e si fracassa la testa… Ma non era vero nemmeno questo visto che il sito cambiava nel tempo e quindi c’era qualcuno a metterci le mani. Oltre ai cambiamenti visti sopra, il sito dice d’essere chiuso per inventario e che tornerà presto; ma se aspetta che ci torni io… Quindi cosa sia successo esattamente non lo so, per certo so che ri.si. electronic s.r.l. voleva fare il furbo ma non lo è stato per niente e si è fregato da solo. Forse per chi non ha pagato con paypal non è così semplice ottenere il rimborso ma, soldi a parte, quando in internet ti fai un brutto nome non è così semplice riemergere; se un negozietto di campagna fa il furbo, beh, la sua furbizia da quattro soldi la conoscono in pochi e può riaprire magari a duecento o trecento chilometri di distanza; ma in internet è tutta un’altra cosa! Certo, potrà aprire con un nuovo sito ma se si comporterà così di strada ne farà assaipoca perché non siamo tutti dei cretini. Uso paypal dal 2012 e soprattutto negli ultimi anni di transazioni ne ho fatte parecchie ma questa è la prima volta che mi capita d’incontrare un furbetto assurdo come ri.si. electronic s.r.l., sì, perché i commercianti più furbi sono quelli che tentano di mantenere i propri clienti!