Elettrobippo è un apparecchietto di
tecnocreazioni
costituito da un piccolo alimentatore a spina su cui è inserita una spina usb di tipo A sulla quale è incollato un buzzer, ossia un cicalino, che suona quando il tutto viene collegato ad una presa elettrica con i 220 volt e fa altrettanto se stacchiamo la spina usb dall’alimentatorino e la colleghiamo ad una porta omonima del pc o altro dispositivo; della porta in prova viene rilevata solo l’alimentazione ma non la ricezione dei dati.
In passato abbiamo già visto che con opportuni accorgimenti anche una persona impossibilitata a vedere i colori dei fili può collegare correttamente una porta anteriore usb 2.0 del pc in quei cabinet con cablaggio a fili singoli; dato che il buzzer di elettrobippo è polarizzato e quindi non bruci niente se per caso inverti la polarità dell’alimentazione, dopo aver fatto il lavoro di cui sopra e dato che non sappiamo se le periferiche usb sono polarizzate, puoi utilizzarlo per controllare ulteriormente che l’alimentazione sia correttamente collegata. naturalmente potresti aver invertito anche i fili dei dati, ma in tal caso la periferica non funziona e non bruci niente e quindi basta semplicemente capovolgerli.
I buzzer per circuito stampato provati finora, ossia quelli simili a quello utilizzato in elettrobippo in mio possesso, suonano a bassa tensione in corrente continua e sono polarizzati e quindi non necessitano di un diodo per impedire che l’inversione di polarità li bruci. Al contrario, in passato c’erano, e non so se vi siano ancora, dei buzzer venduti con uno spezzone di filo collegato che non essendo polarizzati si bruciavano quando venivano collegati con la polarità sbagliata.
Nonostante fossi già a conoscenza delle informazioni scritte sopra e visto il basso costo dell’apparechietto in oggetto, prima di pubblicare questo articolo ho fatto la prova concreta d’inviare al buzzer di elettrobippo e per più volte 5 volt in polarità invertita; ovviamente in quel caso il buzzer non suona ma quando ritorni alla giusta polarità ricomincia a fischiare… d’accordo, è un fischio monotono ma quanto basta a controllare una porta usb. Ho scelto d’inmviare 5 volt per simulare la tensione che arrriva ad una porta usb dandogli anche poca corrente perché assorbe davvero poco e lo noti dal fatto che quando togli l’alimentazione continua a fischiare per un bel po’.
Per svolgere la prova, ho tagliato la spina maschio di una prolunga usb 2.0 in modo da essere più comodo nei collegamenti una volta estratti i quattro fili dalla guaina. In questo caso, e purtroppo non succede in tutti i cavi usb, i due dell’alimentazione erano riconoscibili anche senza vedere i colori perché più grossi dei due dedicati ai dati. Per avere la conferma che quelli più grossi erano dedicati all’alimentazione e per conoscerne la polarità, mi sono arrangiato da solo cercandone la continuità con quel cavo visto in passato per cablare le porte usb con fili singoli costituito da una spina usb maschio e quattro morsetti mammut che, dall’alto al basso contengono i fili seguenti:
1=rosso, +5 volt,
2=bianco, negativo dei dati,
3=verde, positivo dei dati,
4=nero, negativo dell’alimentazione.
Naturalmente forse, e sottolineo forse, avrei fatto prima a farmi guardare i colori ma il cavo citato sopra già l’avevo e quando esiste un modo per fare da soli pur non vedendo preferisco adottarlo non per essere bravo e non avere bisogno di nessuno, ma semplicemente per avere un po’ di soddisfazione in ciò che si fa. D’accordo, c’è anche chi prova soddisfazione nel far fare le cose agli altri ma quella è una caratteristica che non fa parte della mia persona.