Oggi abbiamo hard disk enormi ed è facile riempirli di cose senza preoccuparci di fare il backup, ma forse quanto ti sto per raccontare ti farà cambiare idea inducendoti a salvare i tuoi dati assai più frequentemente.
Stavo provando un router con windows 10 64 bit installato in un ssd e il disco dei dati, che al momento non dovevo usare, in un hard disk western digital wdc wd1002f9yz-09h1jl1 configurato in mbr e due partizioni, una in fat32 e l’altra in ntfs. Quando diversi anni fa ho acquistato questo hard disk, il sito diceva che è stato progettato per un uso continuo e quindi, aggiungo io, adatto in tutti quei luoghi in cui il computer deve rimanere sempre acceso come ad esempio un’azienda, una radio e… in casa del mio amico “io voglio tutto” che da anni sta tentando di “fotocopiare” la rete scaricando anche mio nonno pirata! Scherzi a parte, tieni a mente le caratteristiche di questo hard disk perché, come vedrai, a volte anche questi dischi si guastano assai presto e in modo inaspettato.
Per vedere se certe impostazioni del router in prova mi rimanevano anche dopo lo spegnimento, spengo tutto e riavvio ma… windows non parte completamente; nelle casse sento il fruscio ad indicare che l’audio si è attivato ma jaws e l’assistente vocale che devo per forza usare perché sono non vedente non si avviano e quindi premo tasti a caso per vedere di sbloccare la situazione ma non succede niente. Con il pulsante anteriore del computer desktop il pc non si spegne e quindi sono costretto a spegnerlo brutalmente dall’alimentatore ma una volta riavviato fa la stessa cosa. Non ricordo per quante volte ci ho provato, certo è che alla fine, tanto per dire di provare con una sola periferica, ho scollegato il disco dei dati o, per meglio dire, l’ho disattivato tramite il pannello frontale lian li bz-h06a che adopero per la commutazione dei dischi e a quel punto… windows è partito immediatamente facendomi capire che a bloccarlo era proprio il disco dei dati e a tale proposito mi faccio due domande: perché quel maiale di windows 10 non parte quando ad essere guasto non è il disco di sistema ma il secondo hard disk con i dati? Avrebbe fatto lo stesso se la disposizione con cui i dischi erano collegati alle porte sata fosse stata diversa? A due persone vedenti ho chiesto cosa scrive windows in questi casi ma non ci ho ricavato niente e quindi se ne sai qualcosa metti un commento nel blog.
Siccome in passato il pannello frontale lian li mi aveva dato dei problemi con i cavi di alimentazione, in un primo momento ho pensato che fossero riapparsi anche se mi sembrava strano perché quando si erano verificati si sentiva il motorino dell’hard disk che tendeva a spegnersi, cosa che in questo caso non era avvenuta. Per fugare ogni dubbio ho collegato l’hard disk guasto ad un adattatore sata-usb ma non funzionava nemmeno con quello. Da esplora risorse non riuscivo ad accedere a nessuna delle due partizioni; naturalmente in questi casi oltre che ad un guasto è doveroso pensare ad un virus ma quando esplora risorse non riesce ad accedere al disco non è nemmeno possibile fare la scansione ed ho fatto solo il controllo dell’ssd di sistema senza trovare minacce.
Diskpart, aomei partition assistant, remo recover ed easy drive data recovery tentavano di aprire il disco senza riuscirvi completamente e dopo una lunga attesa ero costretto ad annullare l’operazione. Per quel poco che ho provato, a quanto pare easy drive data recovery serve a ripristinare file cancellati ma non a correggere settori danneggiati.
A quel punto ho messo il disco in un cassetto sata che ho inserito in un altro computer avviato con freedos scoprendo che mi faceva andare al prompt della partizione in fat32 ma la dir non mi dava l’elenco dei file perché non riusciva a leggere il disco. Ma visto che almeno parzialmente freedos mi lasciava accedere al disco, rassegnato a perdere i dati l’ho azzerato completamente tramite il programma mbr di terabyte.
Una volta ricollegato l’hard disk al computer da cui proveniva, ho scoperto che diskpart mi faceva la partizione ma poi non si riusciva a formattarla. Aomei partition assistant 7.2 non completava l’operazione di partizionamento dando l’errore 202 che si verifica quando il disco ha dei settori danneggiati e consigliava d’usare mhdd per risolvere il problema.
Cercando con google sembrava vi fosse una versione del 2021 di mhdd che non sono riuscito a scaricare. Ho scaricato un file con estensione msi che tuttavia mi voleva installare un estrattore per poi installare la versione di mhdd del 2020 e quindi l’ho annullata. Di lì a qualche giorno e provando più volte, lo stesso file msi mi andava ad installare audacity che con mhdd non c’entra un fico secco e quindi ho annullato tutto perché ho capito che si trattava di un virus camuffato da installatore di programmi noti; non è possibile che lo stesso file cambi applicazione da installare solo perché è passato qualche giorno e ovviamente l’ho cancellato.
Dal sito ufficiale di mhdd si riesce a scaricare una versione del programma per dos del 2003 con la quale non riesco a selezionare il disco su cui lavorare e al momento non so se c’è un’incompatibilità con i computer recenti o se sono io a sbagliare qualcosa e alla fine ho lasciato perdere.
Tanto per provare sono tornato ad aomei partition assistant ed ho fatto l’analisi della superficie del disco che ovviamente mi ha dato dei settori danneggiati. Sempre da partition assistant ho cliccato su Pulire hard disk eseguendo la prima modalità di cancellazione, il default, che è: riempire i settori con zero (sicuro, veloce). Poi ho fatto le partizioni e tutto è andato a posto.
Nota: la pulitura del disco scritta sopra richiede un certo tempo e ciò nonostante la prima volta che ho fatto la cancellazione stranamente sembra averla svolta in pochi secondi. Poi quando sono andato a fare il partizionamento ha rifatto la cancellazione mettendoci il tempo necessario e successivamente ha partizionato il disco. Tuttavia ho dei dubbi e non so se ciò è avvenuto per davvero a causa del disco guasto o se semplicemente sono stato io a dimenticarmi di completare l’operazione di cancellazione lasciandone una in sospeso perché il caldo fa brutti scherzi. In seguito ho rifatto le due operazioni che sono avvenute nel modo consueto.
Visto che tutto era andato a buon fine, ho controllato il disco con CrystalDiskInfo che l’ha trovato buono e ha rilevato che è stato acceso solo per 504 ore, praticamente per 21 giorni che per un hard disk pensato per andare in modo continuo sono davvero poche. A meno che il guasto descritto sopra non dipenda da un virus, naturalmente se avessi usato maggiormente l’hard disk quand’era in garanzia si sarebbe guastato subito anche se penso che poi sarebbe stato un po’ difficile farla valere: come fare a dimostrare che il guasto non dipende da un malfunzionamento del sistema o da un virus? E pensando alle esperienze passate, la cosa sarebbe stata assai difficile se avessi acquistato il disco andando fisicamente in negozio; personalmente ho sempre fatto più fatica a far valere la garanzia andando fisicamente nei negozi piuttosto che in internet dove ho avuto sempre la sostituzione delle cose senza tante discussioni. Ma al di là della garanzia, sorge spontanea un’altra domanda: la riparazione fatta in questo modo, quanto durerà?
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