pubblicato per la prima volta in Fuori serie n.98 nel mio sito:
www.centroelettronica.info
Introduzione e materiale occorrente
La versione di freedos 1.2 è del novembre 2016 anche se diversi programmi sono stati lasciati com’erano in passato, vedi ad esempio l’interprete dei comandi command.com risalente al 2006. Contrariamente a quanto pensavo in passato, c’è anche qualche programma in italiano come l’interprete dei comandi command.com ma per l’installazione dobbiamo arrangiarci con le altre lingue perché l’italiano non c’è. Probabilmente quello illustrato di seguito non è l’unico modo per installare freedos da non vedente, però ho visto che questa modalità funziona e per il momento mi basta. Il modo da me sperimentato ha il limite che non può essere utilizzato in un vecchio computer non avviabile da chiavetta usb, tuttavia una volta che hai installato freedos in una macchina più moderna, ed in modo particolare per chi ha fatto i primi passi con il computer tramite il dos, sarà un gioco da ragazzi trasferirlo in un altro computer. Infatti lo scopo della prima installazione è quello di vedere come configura il sistema e quello di non star lì a scompattare i file uno per uno. Per il metodo d’installazione proposto occorre il materiale seguente:
1) una chiavetta usb anche di piccole dimensioni perché tanto la sua capacità totale sarà adattata al file immagine da cui preleveremo i dati per un totale di poco più di 500 mb che con windows 10 non riusciresti nemmeno a fargli dire pio pio!;
2) un computer qualsiasi purché si avvii da chiavetta usb con un hard disk anche di piccole dimensioni;
3) freedos 1.2 versione completa per chiavetta usb scaricabile anche dal mio sito:
www.centroelettronica.info
Nel sito ufficiale trovi anche la versione di base ma non ne vale la pena perché con quella completa puoi fare anche la sola installazione di base come vedremo nell’apposito paragrafo;
4) il programma rufus, scaricabile anche dal mio sito, o qualsiasi altra applicazione che permetta di creare una chiavetta di avvio partendo da un file immagine;
5) Aomei partition assistant, scaricabile anche dal mio sito, o qualsiasi altra applicazione che permetta di creare partizioni su un disco bianco;
6) un programma qualsiasi a 16 bit che faccia suonare l’altoparlante del pc quando freedos si è avviato. Se ti basta un semplice beep puoi usare l’omonimo comando interno di freedos facendo attenzione che questo ha la priorità sugli eseguibili e per tanto se vuoi usare il programma beep.exe contenuto nel pacchetto unighost dovrai rinominarlo ad esempio in suona.exe. Sono da escludere i tsr come file system beep che possono rallentare o interferire con l’installazione. Personalmente ho usato il programma warble, che trovi sempre all’interno di unighost, ed è a quello che mi riferirò nel seguito dell’articolo;
7) un programma dos per sintesi vocale o barra braille.
Prepariamo l’hard disk
Freedos può essere installato su un disco completamente “bianco” ossia privo di partizioni ma noi non lo faremo per due motivi:
1) anche se adoperi un disco piccolino, ad esempio 500 giga che ai nostri tempi sono pochi, freedos fa tante piccole partizioni da 2.1 gb spezzettando il disco in troppe parti e non so se vi sia modo di fare altrimenti;
2) evitiamo che dopo il partizionamento, e se non ricordo male anche dopo la formattazione, freedos ci chieda di riavviare o di tornare al dos facendoci rifare più volte i primi passaggi.
Per tanto prendi il disco su cui vuoi installare freedos e portalo su un computer in cui vi sia windows con aomei partition assistant collegandolo come secondo hard disk interno, oppure tramite un adattatore usb o un box oppure tramite esata. Fai una partizione primaria in fat32, senz’altro funziona anche con la fat a 16 ma se il disco è un po’ grande la fat32 lo ottimizza meglio. Personalmente ho fatto la prova con una sola partizione ma non penso vi siano problemi se ne fai più di una. Riporta il disco nel computer in cui desideri installare freedos.
Prepariamo la chiavetta da cui installare freedos
Esegui i passaggi seguenti:
1) sempre da windows, per semplicità metti il programma rufus e il file immagine con freedos 1.2 nella stessa cartella; non è necessario scompattare lo zip, ma non danneggi niente e non comprometti niente se lo fai; ma perché fare un qualcosa che non serve? Risparmia le energie per cose più utili!;
2) inserisci una chiavetta libera o che puoi cancellare e lancia il programma rufus;
3) con il tuo grande amico tab, raggiungi la casella combinata Schema partizione e tipo sistema destinazione e scegli Immagine dd. Sempre con tab raggiungi e premi il pulsante Seleziona l’immagine e poi, come al solito, apri il file di freedos messo in precedenza nella stessa cartella di rufus e successivamente, sempre con tab, raggiungi e clicca su Avvia. Sarai avvisato che tutti i dati della chiavetta saranno cancellati, dai il consenso e attendi fino al completamento e poi clicca su Chiudi;
4) come puoi notare, la chiavetta non contiene il file config.sys che freedos può comunque adoperare ma che viene sostituito da fdconfig.sys. In ogni caso per il nostro lavoro i file fdconfig.sys e autoexec.bat non vanno bene e quindi li puoi cancellare o semplicemente rinominare in .ori ad indicare che erano quelli originali. Al loro posto creiamo due file con i dati seguenti:
autoexec.bat:
@echo off
\fdsetup\bin\keyb it,,\fdsetup\bin\keyboard.sys
break on
warble
fdconfig.sys:
device=fdsetup\bin\himemx.exe
dos=high
dos=umb
dosdata=umb
lastdrive=z
Country=039,850,\fdsetup\bin\country.sys
La x su himemx.sys non è un errore, si tratta di uno dei gestori di memoria di freedos. Avrai anche notato che nei percorsi non ho specificato la lettera di unità; nelle prove che ho svolto finora la chiavetta ha sempre preso la lettera di unità C, ma se non dovesse capitare, non avendo specificato una lettera di unità il percorso rimarrà comunque valido. Al termine dell’autoexec ho richiamato warble che farà suonare il pc quando il sistema si è caricato. Naturalmente è possibile farne a meno e al suo posto far caricare il programma di sintesi vocale o di barra braille che adoperi anche se non lo consiglio. Infatti, se per qualsiasi motivo l’avvio della chiavetta non dovesse funzionare e se non vedi nemmeno l’ombra delle scritte suschermo e non potendoti avvalere del rumore di un floppy e magari nemmeno della possibilità di stampare la schermata, non sai in quale punto dell’avvio è avvenuto l’errore che potrebbe essere nell’avvio della chiavetta ma anche per un’incompatibilità o malfunzionamento della barra braille o sintesi collegata. Quindi ho preferito avere un segnale che mi avvisa del caricamento del sistema e poi richiamare manualmente la sintesi o la barra braille in modo da cercare l’errore solo in quelle periferiche se non si dovessero avviare.
Avvio da chiavetta ed installazione di freedos
Inserisci la chiavetta nel pc in cui vuoi installare freedos. La partizione che abbiamo fatto con Aomei partition assistant è attiva e quindi quasi sicuramente il computer tenta di partire da quella. Nelle prove svolte finora, la chiavetta avviabile viene riconosciuta dal bios come un disco esterno a cui però bisogna dare la priorità e questo crea una qualche difficoltà per chi non vede che puoi tentare di superare nei modi seguenti:
1) regolare il bios dando la priorità alla chiavetta/disco esterno, dopo esserti fatto guardare ed appuntato i passaggi per farlo oppure, se ne hai la possibilità e se il bios lo prevede, stampando le schermate in braille;
2) con le stesse modalità del punto 1, se la scheda madre lo prevede, puoi usare il menu di boot valido solo per la sessione di lavoro corrente con le modalità previste dalla scheda che adoperi (l’abbiamo incontrato in passato e anche in questo numero e come hai potuto notare è un menu che cambia anche da modello e modello di scheda della stessa marca);
3) in alternativa puoi adottare il seguente modo empirico ma che con un pc ha funzionato benissimo: scollega l’hard disk interno e fai partire il computer con la chiavetta inserita che sarà l’unico dispositivo da cui può avviarsi. Così facendo, la priorità è andata per forza al disco esterno e rimarrà tale anche quando ricolleghi quello interno fino a quando non farai ripartire il computer solo con quello. Se funziona, hai trovato un bel modo per non scocciare i normodotati che hanno sempre tanto da fare!
Una volta accertato che la chiavetta e la sintesi o barra braille si avviano, puoi eseguire l’installazione leggendo lo schermo; ma visto che l’italiano non c’è e anche per altri motivi, tra cui quello che quando non m’incavolo come una peste sono tanto buono, ecco i passaggi da compiere.
1: digita
setup d:
o qualsiasi altra lettera associata alla partizione in cui vuoi installare il programma;
2: chiede se si desidera cambiare la lingua dell’installazione, l’italiano non c’è e per default è in inglese; premi invio per accettare.
Nota: la selezione di questa e altre voci dell’installazione fa uso di scritte evidenziate con l’attributo 30 e la scritta marrone luminoso per ciò che riguarda il programma parla, usa il soft cursor per la barra braille mb408l;
3: schermata di benvenuto in cui chiede se vogliamo installare il programma. Per default è su sì, quindi premi invio;
4: scelta tastiera. Nella schermata la tastiera italiana non c’è e quindi, basandoti sulle scritte evidenziate, scendi fino a more keyboard choices… e premi invio. Appare un altro elenco di tastiere in cui si scende fino ad italian e si dà invio;
5: tipo d’installazione. Ci sono quatrro tipi d’installazione e per default è selezionata la terza. Esse sono:
•solo pacchetti di base,
•solo i pacchetti di base con l’aggiunta dei file sorgente (quelli non compilati),
•installazione completa,
•installazione completa con l’aggiunta dei file sorgente.
6: chiede conferma per l’installazione, digita y ed invio oppure freccia su ed invio per procedere. Se non vuoi farti ricoverare in neurologia Zittisci la sintesi. Al termine chiede se si vuole riavviare il sistema o tornare al dos e per default è sul riavvio. Ma qui non siamo in windows con tutti i file aperti e puoi tranquillamente spegnere, togliere la chiavetta e partire con il solo freedos appena installato.
Se dopo l’installazione ti accorgi d’aver sbagliato qualcosa, è possibile fare la sovrainstallazione (che non ho eseguito fino in fondo) con la quale prima della schermata per il il tipo d’installazione s’inserisce quella in cui chiede se fare o meno il backup dell’attuale sistema. Interrompendo la sovrainstallazione, sul disco rimane una directory vuota con estensione $$$.