Senza ripetere quanto già scritto in
questo articolo
che t’invito a rileggere in caso di necessità, facciamo un passo avanti con l’installazione di windows 11 in un computer non idoneo svolgendo la seconda parte dell’installazione in modo automatico; per ragioni che saranno ovvie leggendo l’articolo, presumo che tale automazione vada bene anche per i computer che supportano l’ultimo sistema operativo di microsoft.
Ho svolto la prova con lo stesso computer dell’articolo precedente ma con il file iso di windows 11 scaricato il 26 dicembre 2022 da MediaCreationTool elaborato con windows 10 64 bit versione 22h2 ed installato windows 11 pro in gpt e successivamente provando anche la modalità legacy mbr con tutte le partizioni e con partizione unica.
Una volta avviato rufus 3.21 che trovi anche nel mio sito ed aperto il file iso, le opzioni immagini sono solo due come in windows 10 e cioè:
• Installazione windows standard,
• windows to go;
Scegli la prima e se vuoi fare una chiavetta in gpt ed installare windows con uefi e disco gpt lascia le seguenti opzioni come di default:
• schema partizione=gpt,
• sistema destinazione uefi (non csm),
• file system fat32.
Eventualmente ma non necessariamente regola qualche altra opzione, ad esempio mettendo un’etichetta personale alla chiavetta o attivando il controllo di essa dopo la scrittura ed il numero di volte che verrà fatto e poi clicca su Avvia.
Contrariamente a rufus 3.17, l’avvertimento di perdita di eventuali dati a causa della scrittura nella chiavetta non appare subito perché prima viene visualizzata la finestra Windows user experience; purtroppo è in inglese ma non ostica visto che l’ho quasi capita integralmente anch’io che l’inglese non lo so e l’ho tradotta solo per avere la certezza di non dire stupidaggini. Però sono abituato a pormi delle domande e quindi mi sono chiesto. se il programma rufus usa la lingua di sistema, perché non lo fa anche in questa finestra? Non è che la si lascia così per renderla meno accessibile in modo che gli italiani restino ignoranti?
Nella finestra trovi la domanda: customize windows installation? Senza andare per il sottile, chiede se vuoi personalizzare l’installazione di windows tramite le regolazioni riportate qui sotto. Ecco il default presente nel mio computer senza tpm e quali caselle è necessario attivare per rendere l’installazione quasi automatica.
• Remove requirement for 4GB+ RAM, Secure Boot and TPM 2.0=attivata; praticamente l’attivazione di questa casella fa in modo che windows s’installi anche senza avere più di 4 gb di ram e la scocciatura del TPM;
• Remove requirement for an online Microsoft account=attivata; rimuove la richiesta di fare l’account online, un’altra scocciatura che puoi evitare durante l’installazione anche perché lo puoi fare in un secondo momento. Tuttavia se lasci attivate solo queste due caselle senza attivare le altre, l’account online o l’accesso a quello esistente lo chiede ugualmente. Sempre attivando solo queste due prime caselle, con la vecchia iso del novembre 2021 il suono prima della creazione dell’account non c’è e, per chi l’adopera, l’assistente vocale non si attiva, A quel punto premendo due volte qualsiasi tasto il computer si riavvia, sempre così all’infinito. Conclusione: lascia attivata la casella relativa all’account solo se hai una iso recente e se vuoi automatizzare l’account offline come scritto di seguito;
• Create a local account with username:=disattivata; è disattivata la creazione dell’account offline il cui nome s’inserisce nella riga riportata più avanti, attiva questa casella per fare automaticamente l’account offline. Da notare che con la iso del 26 dicembre 2022 questo è l’unico modo per fare l’account offline, ossia quello che consiglio vivamente soprattutto per le prove, perché con l’installazione manuale l’hanno tolto nelle opzioni di accesso e vista l’insistenza con cui proponevano quello online era una cosa assai prevedibile.
Create a local account with
per default vi è il nome dell’account del computer in uso ma si può cambiare;
• Set regional options to the same values as this users’s=disattivata; non è attivata l’impostazione che permette d’inserire le stesse opzioni internazionali/regionali del computer in uso, dell’Italia nel nostro caso. attiva anche questa casella per automatizzare l’installazione;
• Disable data collection (Skip privacy question=disattivata; per default non salta la scocciatura della privacy, attiva anche questa casella per automatizzare l’installazione.
Una volta regolate le caselle viste sopra e dato l’Ok, avremo il solito avvertimento di rufus che chiede conferma prima d’andare a scrivere nella chiavetta.
Ricordandoti d’avere la rete attivata perché in caso contrario l’installazione si blocca chiedendoti di agire in proposito, se al posto di lasciare attivate solo le prime due caselle le attiviamo tutte ed inseriamo un nome apropriato nella riga dell’account, una volta avviata la copia dei file per la preparazione dell’installazione di windows 11 il computer farà tutto da solo e al termine dell’installazione ti troverai grosso modo al desktop del nuovo sistema, dico grosso modo perché con le prime prove mi sembrava ci andasse mentre con le ultime ho dovuto premere windows+m per forzarlo ma non cambia molto. Per chi adopera l’assistente vocale, c’è un momento in cui il computer sembra già a posto ma premendo i comandi di spostamento non va da nessuna parte; basta attendere un altro po’ per avere il controllo del sistema.
A questo punto, per chi l’adopera, l’assistente vocale non può fornirti tutti i comandi perché sono attivi i numeri del tastierino numerico ma basta disattivarli. Al primo riavvio sarai nella finestra di accesso con il nome dell’account che hai inserito nella chiavetta d’installazione, premi Ok per confermare. Windows è un rompiscatole e ti chiederà la nuova password; sono abituato a non usarla e per sicurezza ho premuto backspace nel campo in cui inserirla senza premere niente nella casella di conferma. Una volta cliccato su Invia, windows dice d’averla modificata anche se non c’era prima e non c’è nemmeno adesso… è proprio scemo!
Torniamo al computer dove hai creato la chiavetta: adesso la cartella in cui risiede rufus ha la data e l’ora di quando è cominciata la scrittura della chiavetta stessa ed è stato creato, o modificato se già presente, il file rufus.ini la cui ultima rigariguarda proprio le regolazioni che abbiamo svolto; con le opzioni di default e in un computer senza tpm è la seguente:
WindowsUserExperienceOptions = 8323093
attivando tutte le caselle viste sopra il numero cambia con 8323197.
Come dicevo, oltre all’installazione di default con uefi e gpt, ho provato l’installazione legacy mbr con tutte e con una singola partizione scoprendo che funziona ancora anche se saltuariamente la copia dei file si blocca. A volte dà un errore che non si riesce a leggere in modalità scansione dell’assistente vocale e quindi non mi è chiaro il numero di zeri come segue:
0cx serie di zeri 5
In altri casi l’assistente vocale riesce a leggere un messaggio secondo il quale il problema è nel supporto di origine ma stranamente copiando la chiavetta da un’altra parte non c’è nessun problema. Finora me l’ha sempre fatto con una vecchia chiavetta 2.0, ma vista la saltuarietà dell’inghippo, al momento non posso dire una parola definitiva; se vuoi fare l’installazione in mbr, provala con la consapevolezza che potrebbe non funzionare al primo colpo.