Dopo tanti anni dalla sua introduzione, finalmente il 16 ottobre 2015 ho ascoltato il suono del dab che, come dicevo nell’articolo precedente, di primo achito non mi ha impressionato particolarmente. Infatti, come scoprirò in seguito, e in questo momento ricordo che me l’avevano segnalato anche per un ricevitore di altra marca, anche se l’Auna connect 150 2.1 con cui l’ho ascoltato possiede degli altoparlanti abbastanza buoni, per apprezzare veramente il dab bisogna collegare il ricevitore ad un impianto hi fi discreto e ascoltare musica un po’ decente, non necessariamente classica, ma almeno che non sia proprio quella musica da discoteca che mi è arrivata al primo ascolto. Una volta collegata la radio all’hi fi ho notato che in linea generale il dab è paragonabile al suono di un cd. Tuttavia non è facile valutarlo bene perché, per i motivi che seguono, ci mancano alcune informazioni di base per poterlo fare.
1: quasi certamente il suono che stiamo ricevendo proviene da un computer di cui però non conosciamo la scheda audio, le proprietà del file trasmesso, la qualità della registrazione originale e l’equalizzazione fatta in studio di trasmissione;
2: con la trasmissione digitale potrebbe non accadere perché in realtà a viaggiare sono bit che dovrebbero rimanere tali anche all’arrivo. E tuttavia non conosciamo se nella catena di trasmissione ci sia qualche software o qualsiasi altra cosa che vada in qualche modo ad alterare l’originale. Mi spiego con un esempio: immagina d’avere un file wav e di trasformarlo in mp3 con il quale, come sai, certi dati vengono tolti. Se lo ritrasformi in wav, oltre alle perdite che puoi avere per il mal funzionamento del software, ciò che hai tolto nel trasformarlo in mp3 rimane comunque perduto. Bene. Analogamente noi che non siamo gli addetti alle telecomunicazioni non sappiamo se per qualche motivo ad un certo punto della catena di trasmissione il segnale viene convertito e riconvertito in dab.
Per quanto scritto fin qui, per valutare bene il dab è necessario ascoltare più stazioni e in più momenti, lo stesso canale in certi casi potrebbe trasmettere registrazioni schifose. Confrontando il suono con l’analogico, oltre al fruscio mancante nel dab e forse un suono più completo in quest’ultimo, in linea generale noto questo: nella mia zona le prime due reti rai hanno l’equalizzazione praticamente identica mentre rispetto al dab radio3 in fm ha un’equalizzazione in cui vengono attenuate le frequenze medie e ciò in parte spiega il motivo per cui un giorno io ed un mio amico abbiamo notato che la trasmissione di un concerto per clavicembalo era davvero orribile. A parte iso radio e rai parlamento che nella mia zona non si riceve oppure si riceve raramente e malissimo, le successive reti rai le trovi solo nel dab oppure in internet. Rai4, praticamente il canale di musica leggera di quando c’era la filodifusione, è un po’ carente negli acuti. Quando la rai in fm e ciò che rimane delle onde medie trasmette i notiziari regionali, il dab di rai1 non li trasmette e si collega a rai4. In questo caso nel passare da rai4 a rai1 noti perfettamente l’aumento degli acuti in quest’ultima e la cosa dà da pensare visto che la sorgente del segnale è la stessa. Rai5, il canale di musica classica della tramontata filodifusione, ha un bel suono ma stranamente con del fruscio e forse qualcuno potrebbe pensare che dipenda dalle vecchie registrazioni su nastro che, una volta digitalizzate, mandano in onda. Potrebbe dipendere anche da quello, solo che il fruscio che avverto ha la timbrica dell’fm. Attenzione però che si tratta di un fruscio leggero e senza ronzio, quasi come quello che si sente in una radio fm mono. Rai6 ha il volume un po’ basso e forse leggermente cupo ma spesso manda in onda vecchie registrazioni e quindi il problema potrebbe essere lì. Gli amanti del calcio possono riascoltare Enrico Ameri e Nando Martellini, tutta un’altra cosa rispetto alle radiocronache schifose di oggi anche per uno come me che il calcio non lo segue. Erano anche tutt’altra cosa i radiogiornali di un tempo, privi di quell’abbaiare e quell’enfatizzare facendo spettacolo portato in voga da Mentana grosso modo all’epoca della prima guerra del golfo dove sembrava di assistere ad un gioco di prelievo e tiro al bersaglio di bombe intelligenti che, come tali, cadevano senza fare danni (al massimo qualche morto per errore!). Rai7 trasmette musica leggera live ed il suono mi sembra buono ma anche in questo caso è un po’ difficile da valutare perché dipende dalle registrazioni. Rai8 trasmette musica operistica e, come accade nei cd, è bassa e non sempre con suono di buona qualità ma in linea generale mi sembra buona. Isoradio trasmette mono con più acuti del necessario e non so se questa sia una scelta fatta per qualche ragione visto che tale frequenza è destinata a chi viaggia. radio Vaticano italia ha un bel suono ma con un segnale che costituisce un fenomeno da approfondire: qui ho una stanza piuttosto grande e mettendo la radio all’estremo nord con l’antenna girata verso est nord-est il segnale di radio Vaticano Italia arriva sempre bene. Mantenendo l’antenna girata nella stessa posizione, circa a metà stanza si riceve malissimo mentre collocandola quasi all’estremo sud le cose variano a seconda dei giorni: a volte si riceve bene, a volte abbastanza bene mentre altre volte non si riceve affatto o comunque proprio a sprazzi. Naturalmente, così come accade per il digitale terrestre della tv, il punto debole è proprio il segnale: con l’analogico magari sentivi del fruscio ma in qualche modo ricevevi ugualmente, con il digitale i bit o arrivano o non arrivano e a tale proposito noti che arrivano a pacchetti perché quando con una determinata radio perdi il segnale mettendoti in un determinato punto della stanza o anche semplicemente mettendo le mani vicino all’antenna, senti che il segnale non va via immediatamente quando sei in quelle condizioni. Tornando a radio Vaticano Italia, bisognerebbe sapere se il ripetitore da cui prelevo il segnale trasmette con la stessa potenza ogni giorno, se entra in gioco anche la propagazione delle onde radio e se il ricevitore che sto usando ha una buona sensibilità o meno (cosa che non posso sapere perché ho provato solo quello e non posso fare confronti). E sempre a proposito di segnale dab mi sarebbe piaciuto verificarne la ricevibilità con un veicolo in movimento ma… Così come accade per i televisori, il ricevitore che ho provato prevede la ricerca automatica e manuale dei canali dab ma nel caso di quest’ultima non ci ho capito un fico secco visto che mi sono state lette delle sigle, 5a, 5c, 5d, che presumo siano canali però… Sono invece riuscito a fare la ricerca automatica anche se da non vedente non so quando è terminata e quindi non posso dirti quanto tempo ci vuole. E pensare che basterebbe un beep oppure che la radio cominciasse a cantare quando ha terminato di cercare così come accade per il mio televisore che una volta terminata la sintonia automatica comincia a trasmettere il primo canale. Per quanto scritto a proposito del segnale, se anche il tuo apparecchio dab necessita della sintonizzazione dei canali e se non hai esperienza in merito, probabilmente dovrai sintonizzarlo più di una volta perché non conosci da che parte è meglio girare l’antenna e in quali punti dell’abitazione si prendono più canali e in maniera più corretta. Nella lista delle emittenti il mio ricevitore mette un punto interrogativo per quelle che non si ricevono bene e c’è la possibilità di eliminarle. Inoltre, così come accade per i televisori, i canali possono essere ordinati in più modi: alfanumerico, insieme, valide. Probabilmente questa opzione ti fa sintonizzare solo le radio che si ricevono bene ma visto che il segnale può essere variabile a seconda dei giorni, ti consiglio di non adoperarla. C’è poi il parametro drc che può essere impostato su alto, basso o disattivato che non sapendo cosa fosse ho provato a guardare un pochino in rete ma non ho trovato nulla da associare al dab. Pur non potendo usufruire dell’imediatezza del display, con un po’ di pazienza il dab è perfettamente fruibile da chi non vede: certe radio le riconosci da ciò che trasmettono, per altre basta un po’ d’ascolto, per alcune ti puoi aiutare con l’analogico che già conosci e ti puoi avvalere di internet e tapinradio o altro programma per confrontare ciò che stai ricevendo nel dab. Nel memorizzare le radio preferite, se le memorie a disposizione non bastano, puoi memorizzarne alcune in punti strategici in modo d’avere vicine alla frequenza di una determinata memoria le radio da sintonizzare manualmente. L’ordine dei canali dovrebbe essere lo stesso per tutto il territorio nazionale.
Conclusioni: il suono del dab è ottimo mentre il segnale è ottimo solo quando è particolarmente alto, come nel caso della rai che qui arriva bene; quando il segnale è medio o basso è senz’altro da preferire l’analogico che, a parte il fruscio, non ti fa perdere parole o sillabe. Con il dab ricevi meno radio rispetto a quelle che puoi avere tramite internet con cui puoi collegarti anche in america. Rispetto all’fm la cosa è un po’ variabile a seconda della zona: al di là delle reti rai mancanti in fm, ad esempio qui con il dab ricevo, anche se un po’ male, radio padania che in fm non c’è ma per converso radiocooperativa non è nel dab ed inoltre puoi ricevere, diciamo così, alcune delle reti secondarie di certe radio come ad esempio rds di cui senti anche rds relax. Comunque a parte la rai, radio Maria, radio radicale, radio Vaticano Italia radio 24 e radio padania, ciò che manca nel dab sono i contenuti così come accade con l’fm, un disastro radiofonico cominciato con la legge Mammì del 1990 e favorito dal progresso tecnologico. Negli anni ’70 ed ’80 quando certe persone lamentavano le troppe radio e la mancanza di un regolamento, al di là di qualche imbecille che faceva lo sbruffone, le radio si autoregolavano benissimo da sole senza quella stupida legge Mammì che le ha distrutte favorendo chi non ha passione per la radio ma per i soldi ed il potere. La schifosa legge Mammì prevede che nessun altro soggetto faccia parte del panorama radiofonico dell’fm, e mi pare anche del dab, fino a quando non vi sarà la completa diffusione del digitale. Questo, oltre a precludere l’accesso all’fm dei nuovi piccoli imprenditori e hobbisti della radio, ha fatto sì che le frequenze venissero occupate e scambiate sempre dagli stessi soggetti con la conseguenza che, per assurdo, vi possono essere dieci radio gestite sempre dalla stessa persona. L’avvento della gestione radiofonica con il computer e il trasferimento del segnale dallo studio al ripetitore locale tramite satellite ha fatto sì che il magnate di cinque sei radio se ne possa stare con la pancia all’aria guadagnando i soldi della pubblicità. Per esempio, se io avessi cinque frequenze, pur vivendo in provincia di Padova con il satellite o internet potrei facilmente prelevare il segnale di radio che sono ad aosta, roma o Palermo e trasmetterle localmente. Queste radio possono essere gestite dal computer e poche persone permettendo ai magnati di non pagare il personale godendosi i soldi della pubblicità senza fare quasi nulla.