A parità di dimensioni fisiche, in linea generale questi tre tipi di schedine per la memorizzazione dei dati che ormai utiliziamo da anni su registratori, fotocamere eccetera possono essere descritte così’. All’inizio vi erano le sd, secure digital. Poi sono apparse le sdhc, secure digital high capacity (ossia secure digital ad alta capacità) con capacità superiore ai 2 gb e una velocità minima di lettura/scrittura di 2,2 mb/s, chiamate anche sd 2.0. A seconda della velocità di lettura/scrittura, sono divise in classi ma non so se tali classi vi fossero anche prima dell’avvento delle sdhc. Teoricamente, tanto più alto è il numero di classe tanto più veloce dovrebbe essere la schedina nel leggere o scrivere e la ragione per cui sto usando il condizionale la trovi più avanti. A quanto scritto fin qui fanno eccezione delle sd che pur avendo la capacità di 4 gb non sono sdhc. Successivamente sono apparse le sdxc, secure digital extended capacity (ossia secure digital con capacità estesa), con capacità superiore ai 32 gb chiamate anche sd 3.0. Hanno una velocità di bus di 104 mb/s ma, guardando nei siti, mi viene un dubbio che questa sia realmente la velocità di lettura/scrittura. Se ne sai qualcosa… Le sdxc usano il filesystem exfat, extended file allocation table, (ossia tabella di allocazione file estesa, conosciuta anche come fat64), incluso dal service pack 1 di windows vista e in xp tramite un aggiornamento, presente nel mac ed inserito in linux nel gennaio 2013. Fin qui le informazioni generali e reperibili in internet, veniamo invece alla mia piccola esperienza.
Uno dei fattori che determina il prezzo di questi supporti è la classe di appartenenza che spesso non ti viene detta quando vai in negozio (a me non è mai stata riferita) e che la trovi nella descrizione dettagliata di certi siti internet. In linea generale a parità di capacità, minore è la classe e minore sarà il prezzo con meno prestazioni. E tuttavia ho notato che a parità di classe a volte vi è una notevole differenza nella velocità di lettura/scrittura tra un modello e l’altro (ora non ricordo se la cosa si verifica solo con marche differenti o anche con la stessa marca). Quindi, prima di fare i salti di gioia per aver trovato un supporto che costa assai poco, guarda bene tutti i dettagli. E anche quando li hai guardati bene non è detto che quanto scritto su carta corrisponda alla realtà come abbiamo visto in passato con una pen drive della Sony. Sai, su carta si possono scrivere tante balle, e non c’era bisogno dello squallido esempio che ha dato la germania con le sue automobili perché io lo sapessi! Con molta probabilità la velocità di una schedina di memoria è anche in relazione all’epoca in cui è stata costruita. Naturalmente la velocità di una schedina non la noti quando fai una registrazione, la vedi quando trasferisci i dati dalla schedina al pc o viceversa o li copi all’interno di essa. Fai attenzione che nel leggere la descrizione di un apparecchio recente o abbastanza recente, potrebbe sembrare che non supporti le sdhc anche quando funzionano benissimo. E’ il caso del registratore vocale Sony icd-lx30 della Sony visto in passato che dalla descrizione sembra supportare solo sd fino a 2 gb mentre funziona benissimo anche con una sdhc da 8 giga (non ho provato con una sdxc). D’altra parte le sdhc venivano supportate anche dall’ormai vecchio registratore Edirol r-09 a patto che avesse o fosse inserito dall’utente il firmware 1.10 che risale al novembre 2006. Forse nel manuale di questo registratore si parla solo di sd, ma oltre ad averlo provato con la sdhc da 8 giga scritta sopra, l’informazione viene riportata nel txt che accompagna il firmware.